FRANCESCA & LUCA

SPLIT SCREEN

La nuova rubrica e intervista by LDC

Esperimento e raccolta dati di una tesi. Siamo concordi nel dire che per alcune professioni i legami sentimentali, a prescindere dalle compatibilità caratteriali, siano altamente influenzati dal comprendersi nella sfera lavorativa. 

Allora, in occasione del mese di febbraio e la festa dei cioccolatini, abbiamo voluto fare un’indagine: abbiamo chiesto a coppie creative come vivono la loro dimensione all’interno della loro quotidianità. Se lavorare insieme sia un plus o se sia l’avere mentalità e professioni affini la carta vincente. E le loro considerazioni anche sulle difficoltà. 

In un mondo sempre più cinico o sempre più strumentale, parliamo di amore, nella sua realtà e semplicità

In questa rubrica nelle prossime edizioni parleremo anche di coppie creative composte da amici (come noi!) e coppie creative di famiglia, fratelli e sorelle.

FRANCESCA & LUCA

Ospiti di questo Aprile una coppia di creativi lato visual: Francesca Pavoni, direttrice della fotografia e Luca Attilio Caizzi, fotografo e direttore creativo.

Ci hanno parlato del processo di creazione del bello, delle immagini che sanno raccontare e dei i loro due mondi che se convergono, è però in uno spazio ad hoc, dove possono esprimersi liberamente, senza confini, no committenti e solo ispirazione. Reciproca.

La luce, quella naturale, è ciò che li unisce anche nelle loro ben distinte carriere. Una condivisione di gusto, principi e di rispetto.


QUI SOTTO LE STESSE DOMANDE CON LE LORO DIVERSE RISPOSTE.

Francesca Pavoni (FP)

Luca Attilio Caizzi (LAC)

1. Come descriveresti il tuo lavoro?

FP
Io sono una direttrice della fotografia che è una figura che sta a metà fra il creativo e il tecnico: trascrivo in immagini quello che il/la regist* vuole raccontare. Quindi cerco e studio la combinazione perfetta fra camera/lenti/movimenti di macchina/luci per meglio raccontare una storia. È una figura fondamentale nella produzione video ma sempre complessa da spiegare a chi non conosce il settore, quindi di solito mi trovo a rispondere “faccio video”.

LAC
La definizione della mia posizione lavorativa è costantemente in una fase di aggiornamento. Ad un certo punto della mia carriera ho dovuto approcciare a questa pratica, a questa ricerca, cercando di trovare la soluzione più semplice per spiegare il tutto a mia madre. Sono un fotografo e Direttore editoriale e creativo. Lavoro nel mercato dell’immagine e per questo credo di svolgere un lavoro autoriale che si pone l’ambizione di migliorare nel bello l’immagine delle persone e delle cose.

2. Come descriveresti il suo lavoro?

FP
Luca è un fotografo che principalmente lavora nell’ambito dell’architettura e del design. Ha fondato un magazine fotografico che si chiama C41 Magazine, di cui è direttore creativo. Ha aperto una creative production company che si chiama C41, di cui è sempre direttore creativo. E infine è il direttore di una galleria d’arte che si chiama C41 Gallery.

LAC
Francesca è una direttrice della fotografia, ed è quello che ha sempre desiderato diventare dacché ci siamo incontrati all’università più di 11 anni fa. Si è approcciata in maniera indipendente-freelance a questo mercato, unica maniera sostenibile all’epoca, rendendo chiaro anche a me la sua posizione lavorativa che sopratutto in Italia si confonde con diverse altre figure professionali nell’ambito dell’audio visivo: il video.

3. E come pensi che descriverebbe il tuo lavoro?

FP
Ormai dopo 11 anni assieme Luca sa bene quale sia il mio lavoro, mi ha vista iniziare e crescere in quella professione. Quindi penso che direbbe più o meno le stesse cose che ho detto io, magari un po’ più semplificate.

LAC
Il nostro continuo confronto su creatività e strategia da molto tempo, mi fa pensare che avrà usato “Fotografo” come prima definizione e poi tutta la spataffiata di cariche e definizioni che vesto sui progetti altri che seguo.

4. Lavorare insieme. In che modo il lavoro dell’altro ti influenza?

FP
Non direi che mi influenza il lavoro di Luca, ma sicuramente mi ispira. Lui ha un modo di vedere le cose molto simile ma al contempo diverso dal mio: sono le cose più semplici ad intrigarlo e in realtà anche a me, ma lui riesce a vedere molto più di me. E questa cosa mi affascina molto. Quindi spesso osservo lui che osserva il mondo e inevitabilmente questo viene riportato anche nel mio lavoro visto che il mio stile è molto legato alla realtà e alla veridicità.

LAC
Io e Francesca abbiamo condiviso sempre una visione di massima comune. Ci affascina la luce, meglio se quella naturale. Assunto questo approccio semplice alla vita, che ha fatto dipendere anche scelte molto personali rispetto agli spazi di vita condivisi, per me lei è una continua ispirazione. Il mercato ci ha portato su due binari distanti ma paralleli. Lei applica tutto alla moda, io al design ed all’architettura. Quello che seguo del suo metodo e da cui mi lascio influenzare volentieri è la sua dote di critica nei confronti di quello che è giusto fare, nei confronti dei no da dispensare. Sono un entusiasta di natura ed il mio bicchiere è sempre stato mezzo pieno. Questo, lo ammetto, è da sempre il mio valore aggiunto, ma spesso il mio limite. Francesca sa dire di no quando serve. Io faccio molta fatica a pronunciarlo e questo influenza non sempre positivamente il mio procedere.

4a. Se collaborate, come vi confrontate? Quali i vantaggi e quali le difficoltà?

FP
Collaboriamo molto poco, però abbiamo un side project che portiamo avanti assieme da un po’ di anni ormai e che ci permette di sviluppare contenuti con output diversissimi. È una valvola di sfogo per entrambi che rimettiamo in moto quando siamo particolarmente stufi delle dinamiche del nostro mercato: è un modo per essere liberi di raccontare quello che vogliamo come vogliamo.
Di conseguenza tutto il flusso di produzione del contenuto è molto semplice e spontaneo, senza screzi o grandi difficoltà, ma con tanta condivisione e naturalezza.

LAC
La collaborazione non è mai cosa semplice, questo al di là di Francesca e della nostra relazione. La nostra collaborazione spazia su diversi progetti durante l’anno, a volte, in maniera del tutto fortuita e sporadica. Abbiamo definito un confine in un side project che si chiama “A research by” (
https://research-caizzi-pavoni.com/) in cui appunto esplorare la ricerca e il linguaggio. Lo scambio avviene in maniera sempre molto naturale. Cerchiamo di mantenere alto il livello della comunicazione diversamente da quello che avviene nel mercato: non ci prevarichiamo, cerchiamo di non stressare le dinamiche di creazione e di produrre qualcosa di utile, oltre che di bello.

5. Voi due contro il mondo o voi due insieme camminando nel mondo?

FP

Indubbiamente noi due assieme che camminiamo nel mondo. L’importante per noi è trovare un equilibrio in un mondo in continuo cambiamento fra vita personale e vita lavorativa, confrontandoci molto e rispettandoci a vicenda.

LAC

Siamo consapevoli che per vivere nel mondo non possiamo contrastarlo. Siano altrettanto consapevoli di volerlo fare insieme.

6. Lasciate qui una frase per l’altro.

FP
L’isola felice

LAC
Pizza stasera?

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